Corso di formazione in collaborazione con la l’associazione scuole e cultura italiane all’estero
Il rito e il teatro esprimono una medesima funzione sociale. Entrambi, infatti, esprimono il bisogno insito nella natura umana di dare un ordine e una forma alle proprie idee, relazionandosi con il mondo esterno. Ritualità e pratica teatrale si incontrano, quindi, e danno vita alla “cura” sulla scena: la drammatizzazione è quindi taumaturgica di per sé e catartica, poiché orientata a rappresentare sulla scena le proiezioni più profonde e nascoste dell’essere umano.
L’uomo vive sulla scena e muore nella vita. Questo paradosso, che racchiude in sintesi, una delle chiavi di interpretazione del teatro, produce anche l’effetto terapeutico del teatro come cura di sé e degli altri, quel teatro che si occupa del mondo circostante, che incontra gli oppressi e gli emarginati, che afferma il valore della diversità, che include e non discrimina, che produce coscienza di sé e degli altri, attraverso la rappresentazione del dramma e che, appunto, diventa terapeutico.